Tecnopolo di Parma – Università di Parma

Cipack a B/OPEN: Il futuro del packaging, dal vetro biodegradabile agli imballaggi smart

Le nuove frontiere del packaging, finalizzate ad allungare la shelf-life dei prodotti e a ridurre lo spreco alimentare e sostituire la plastica sono state presentate nei giorni scorsi a Verona da Roberto Montanari, Claudio Corradini e Giuseppe Vignali del Centro Interdipartimentale per il Packaging (Cipack) del Tecnopolo dell’Università di Parma

Dal vetro biodegradabile alle sostanze spray per proteggere i prodotti, fino agli involucri che interagiscono con l’alimento: sono le nuove frontiere del packaging, finalizzate ad allungare la shelf-life dei prodotti, a ridurre lo spreco alimentare e sostituire la plastica, presentate alla prima edizione di B/Open, rassegna di Verona fiere dedicata al Bio-foods & Natural self-care, nel corso del convegno «Nuovi materiali eco-compatibili per il food», organizzato nell’ambito del progetto europeo BIorganicLifestyle.Eu.

Moderato da Valeria Cei, autrice della rivista InfoPackaging e da Roberto Montanari, direttore del Centro Interdipartimentale per il Packaging (Cipack) dell’Università di Parma e afferente al Tecnopolo, il convegno, che si è svolto nei giorni scorsi, è stata l’occasione per esplorare i progressi di ricerca e innovazione in uno dei settori che è considerato sempre di più strategico per la vita dei prodotti, non soltanto alimentari o biologici, ma anche per la cosmetica o la farmaceutica.

Negli ultimi anni il fatturato del packaging è cresciuto. «Nel 2018 il fatturato del packaging in Italia ha superato i 33,4 miliardi di euro, il 2,7% in più in valore e il 2,4% in più in volume rispetto all’anno precedente», ha detto Giuseppe Vignali, responsabile scientifico del Cipack.
Nel 2016, ha proseguito Vignali, «la produzione globale di materie plastiche è stata di 335 milioni di tonnellate, di cui 60 milioni di tonnellate in Europa e gli imballaggi sono il principale campo di applicazione delle plastiche, pari al 40% del totale».

La ricerca del Cipack ha risvolti pratici, con la finalità di contribuire agli obiettivi della riduzione dell’impatto ambientale e dello spreco di cibo. «Secondo il Rapporto Fao – ha ricordato Vignali – il 30% del cibo prodotto viene sprecato».

Imballaggi «smart». Spinta anche dalla notevole vivacità delle consegne a domicilio, si sta affermando il sistema degli imballaggi «smart», in cui le tecnologie e le opportunità delle Internet of Things sono funzionali alla vita del prodotto e informano in tempo reale il consumatore.
«Oggi possiamo avere pack che interagiscono con l’alimento – illustra Claudio Corradini, Cipack – e arriveremo ad avere soluzioni di packaging edibile, così da ridurre l’impatto ambientale al massimo».

Corradini, già docente del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, è stato anche presidente del Master universitario di I livello in Packaging istituito dall’Università di Parma, primo master di questo tipo in Italia, giunto alla decima edizione (iscrizioni aperte fino al 22 dicembre).

Sempre per Cipack sono intervenuti Antonella Cavazza, Daniel Milanese, Claudio Mucchino e Andrea Volpi.

Al termine del convegno è poi avvenuta la premiazione della prima edizione degli «Ecopackaging Awards», il premio alle aziende che si sono distinte nella realizzazione di confezioni ecosostenibili, ideato dalla rivista Bio&Consumi in collaborazione con Verona fiere.

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