Tecnopolo di Parma – Università di Parma

Come si propagano i droplet durante il canto? Al Tecnopolo di Parma i primi dati emersi dallo studio scientifico in collaborazione con il Conservatorio Arrigo Boito

Sono emersi i primi dati dello studio scientifico sulla propagazione dell’aerosol di goccioline di saliva (droplet) da parte della voce cantata e dei principali strumenti a fiato, condotto dall’Università di Parma, in collaborazione con il Conservatorio “Arrigo Boito” ed il patrocinio di AEC (Association Européenne des Conservatoires, Académies de Musique et Musikhochschulen).

Il progetto di ricerca, coordinato dai docenti Ruggero Bettini (Biopharmanet-TEC; Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco) e Sandro Longo (Dipartimento di Ingegneria e Architettura), cerca di rispondere ad alcuni quesiti di particolare importanza per il mondo della musica e dello spettacolo in generale in tempi di Covid-19.

Non potendo usare la mascherina, in particolare durante l’attività degli strumenti a fiato, a quale distanza minima devono stare gli strumentisti e i cantanti? E per quanto tempo permane nell’ambiente l’aerosol?

Le prove ed i primi dati si basano sulle performance di cantanti e di alcuni strumentisti messi a disposizione dal Conservatorio di Parma.

E’ emerso che in ambienti confinati e in spazi chiusi, nel corso di un’esibizione di canto, è fondamentale il respiro emesso da chi canta: la movimentazione dell’aria determinata dall’emissione del fiato del cantante gioca un ruolo cruciale nel mantenere in sospensione le goccioline e le particelle più piccole.

Se è vero, quindi, che le goccioline di saliva più grandi precipitano più velocemente e, quindi, a modesta distanza dalla sorgente, è altrettanto chiaro che gli aerosol (goccioline più piccole) si depositano più lentamente e vengono trasportate dalle correnti indotte dalle emissioni canore.

Anche i movimenti degli artisti potrebbero essere responsabili del mantenimento in sospensione di goccioline più piccole. La complessità delle interazioni suggerisce, quindi, la necessità di uno studio di insieme in cui le emissioni siano schematizzate come getti continui o intermittenti riprodotti come correnti di densità in un ambiente omogeneo.

I test scientifici e le prove di laboratorio proseguono presso il Centro interdipartimentale Biopharmanet-TEC dell’Università, ubicato nel Tecnopolo di Parma.

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